Al giorno d’oggi esistono per le mountain bike 2 tipi di sistemi per tenere in pressione il pneumatico, la camera d’aria e i kit tubeless. Tra questi sta prendendo sempre più piede da anni il kit tubeless in quanto offre diversi vantaggi rispetto alla camera d’aria tradizionale.
Riduce drasticamente il numero di forature e soste durante le uscite, rende la ruota più leggera ecc..
Su internet trovate una gran quantità di articoli che illustrano i pro e i contro e che vi spiegano come fare a trasformare una ruota in tubeless. Ciò che spesso non trovate però è “ma dopo che succede”??.
Già, perché molti ciclisti che passano al tubeless pensano che oramai non dovranno più preoccuparsi delle ruote fin quando il pneumatico non sarà finito e che non avranno più nessun problema… Oramai ci pensa il lattice..
Ma sarà proprio così??
Cerchiamo di capirci qualcosa..
Il lattice è una miscela chimica che reagisce in parte anche meccanicamente e solidifica quando viene spinta dalla pressione attraverso un foro chiudendo il foro stesso.
Logicamente per funzionare bene il foro non deve essere di dimensioni grandi (sotto a 5 mm) e il lattice deve essere in ottimo stato e in giusta quantità all’interno della ruota.
In teoria se la ruota è perfettamente stagna il lattice potrebbe durare per 5/8 mesi o forse anche più ma su una MTB i fattori che influenzano le coperture sono molti e difficile da tenere tutti sotto controllo.
– Forature precedenti che possono aver comportato perdite di liquido e ingresso di nuova aria e nuova umidità,
– Leggeri stallonamenti
– Porosità del pneumatico che permette la fuoriuscita di alcuni solventi o di alcuni elementi della miscela chimica
– Le condizioni in cui viene utilizzato e conservato il pneumatico, umidità, temperatura ecc..
Passiamo al sodo.. Apriamo una coppia di pneumatici che sono stati latticizzati da 2 mesi e che fino ad oggi non hanno presentato problemi o perdite di pressione.. Come staranno messi?
Ruota Posteriore.
Il copertone utilizzato è un continental xking protection. Rimuoviamo la testina della valvola e stalloniamo il copertone.
Aprendo la ruota si nota che non è più presente lattice liquido. La sostanza si è solidificata creando un accumulo sul lato esterno e diverse palline che rotolano nel copertone. Anche se sul pneumatico è stata garantita la tenuta stagna un eventuale foratura (anche leggera) in queste condizioni non verrebbe riparata e lascerebbe a piedi il rider.
Puliamo con uno straccio il più possibile, togliamo i grumi poi chiudiamo il copertone.
(Nei casi più gravi ove lo spessore del lattice indurito è consistente occorre smontare la gomma e pulire perbene in tutto. Il modo più veloce per ripulire un pneumatico è con l’idropulitrice tenendolo fermo con un piede o avvolgendolo rovesciato intorno a un bidone.)
A questo punto (avendo smontato preventivamente la testina), con un aiuto di un tubicino e una siringa, iniettiamo dalla valvola la giusta quantità di liquido. Rimontiamo la testina e gonfiamo la ruota.
Le quantità necessarie variano secondo tipo e dimensione di gomma e le trovate nella tabella sotto che è stata presa da un sito che pubblicizza un noto prodotto.
Ruota anteriore.
Il copertone utilizzato è uno shwalbe hans dampf.
In questo caso si nota subito che il copertone è molto più pulito al suo interno e si nota sul fondo del lattice liquido. I pneumatici shwalbe sono infatti notoriamente molto meno porosi dei Continental e mantengono meglio il .liquido al loro interno.
Una eventuale foratura sulla ruota anteriore sarebbe stata quasi sicuramente riparata
Aspiriamo con una siringa il liquido all’interno della gomma in modo da poterlo misurare, poi aggiungiamo la differenza, richiudiamo e rigonfiamo il tutto.
Quando effettuate queste operazioni utilizzate un vasetto di vetro, non prelevate direttamente il liquido dal contenitore e non ributtate dentro il liquido avanzato. Se per qualche motivo il liquido che state adoperando si è contaminato o si è sporcato attivando la reazione questa finirà per far indurire tutto il lattice presente nel contenitore.
Quindi, come dobbiamo comportarci per essere sicuri di avere i minori inconvenienti possibili durante le uscite?
Controllate i pneumatici almeno ogni 2 mesi, non fidatevi delle sensazioni dall’esterno, stallonate la gomma, guardate dentro e procedete come sopra.
Se notate che la Vs. gomma in più punti sembra bagnata (anche se ferma in garage da qualche giorno), apritela e controllate..
Se vi siete accorti che durante una uscita avete bucato, aprite e controllate anche se il lattice nel frattempo ha riparato.. Se avete notato perdite dalle spalle o dalla valvola aprite e controllate.
Se volete essere sicuri che il sistema funzioni al meglio… Abbiatene cura.. Tenetelo al meglio..
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